Castello Tramontano


 

Il Castello tramontano di Matera sorge sulla collina più alta di fronte alla Civita, dove sorge la Cattedrale sui Sassi.

 

vista frontale del castello tramontano dal parco omonimo

Il Castello Tramontano

Imperioso e massiccio il Castello Tramontano di Matera spunta dalla collina di via la Nera e troneggia sul centro storico dei Sassi.

 

Lasciata la via Lucana, dopo aver imboccato in salita la strada del rione Pini subito a destra troviamo via Castello.

 

Da qui si scorge addirittura la facciata romanica del Duomo che sovrasta i rioni antichi.

 

Siamo nei pressi di un’area verde con alcuni secolari pini d’Aleppo, chiamata dagli abitanti del posto il Boschetto.

 

La roccaforte materana svetta dall’alto a controllo della situazione di tutto l’abitato antico.

 

 

Il Nome

Il nome Tramontano deriva dal Conte GianCarlo, di famiglia borghese napoletana.

 

Fu messo a capo della popolazione nel 1497, da governatori aragonesi.

 

Con l’intento di rendere vane le scalate al potere delle nobili famiglie locali.

 

Il nuovo sovrano era uomo ambizioso e con pochi scrupoli.

 

Cominciò a costruire la fortezza progettando il fossato con ingresso dal ponte elevatoio, due torri laterali, una estesa cinta muraria ed un torrione al centro.

 

Le mura di cinta del Castello di Matera arrivavano sino alla zona del Piano.

 

Infatti ancora oggi è visibile la torretta perimetrale che si trova nei sotterranei del centro cittadino, all’interno degli ipogei del Palombaro Lungo.

 

Sotto al Palazzo dell’Annunziata, piazza Vittorio Veneto.

 

Di fattura simile alle torricelle ai lati del maschio realizzato in cima alla collina.

 

porta del castello

 

Funzione del castello Tramontano di Matera

La funzione della struttura più che difensiva era quella di controllo e serviva a rassicurare il despota da eventuali problemi scaturiti da insurrezioni locali.

 

Le spese per la realizzazione furono enormi, e misero davvero in ginocchio il popolo materano.

 

Costretto per anni a pagare tributi esagerati.

 

Tali tasse divennero col tempo sempre più insostenibili, così da provocare una tremenda vendetta.

 

 

La Trappola

I cittadini, insieme con i rappresentanti del governo delle Universitas e i nobili dell’epoca escogitarono una trappola per sbarazzarsi del tiranno una volta per tutte.

 

All’uscita dalla Chiesa della Cattedrale il 29 dicembre del 1514 il Conte Giancarlo Tramontano venne ucciso, nel vicolo che oggi ricorda ancora quel gesto.

 

Accadde in via Riscatto, in ricordo della liberazione dai soprusi.

 

L’omicidio costò caro ai rivoltosi, dato che alcuni ribelli furono giustiziati.

 

E il Re Ferdinando d’Aragona costrinse l’amministrazione locale a pagare ammende per 10000 ducati.

 

via riscatto matera

 

Oggi

Dopo la morte del Conte le opere di costruzione del Castello Tramontano restarono incompiute.

 

Ed oggi, inoltre, è visitabile solo durante le giornate dedicate al Fai, Fondo per L’ambiente Italiano.

 

Ci sono dei lavori di restauro che dovrebbero concludersi nel 2019.

 

Gli interni sono suddivisi in quattro piani e vi si può accedere dall’omonimo parco antistante.

 

Chiamato appunto parco del Castello e dedicato a eventi di musica, teatro e celebrazioni di vario genere.

 

 

Molto consigliati da vedere sono i sotterranei, forse vie di fuga, molto stretti da consentire l’attraversamento di una persona per volta.

 

La vista dal terrazzo sulla Civita è qualcosa di speciale. Dal Castello di Matera, oltre alla Cattedrale, il panorama si allarga fino al Parco delle Chiese Rupestri sulla Murgia.

 

E’ una tappa compresa anche nei tour guidati in giro per la città.

 

Dove è interessante soffermarsi e fotografare i dintorni.

 

Dove si trova il Castello Tramontano

Il maniero materano si trova in via Castello, appunto. Non ha un indirizzo preciso ma te lo troverai sul fianco sinistro, mentre percorri la strada omonima.

 

Conserva, ancora, il nome del suo fondatore, Giovan Carlo Tramontano.

 

Siamo in posizione dominante sui rioni della Civita e del centro città.

 

E, di preciso, sulla collina del Lapillo, a ridosso di Via Ridola e delle vie pedonali.

 

Queste ultime raggiungibili da via A. Volta verso la Chiesetta del Purgatorio, una volta attraversata via Lucana.