Nibbio Reale


 

Caratteristiche del nibbio reale.

 

Distribuzione e  habitat dell’elegante rapace europeo.

 

il nibbio reale foto sulla murgia materana

 

Il Nibbio Reale

Il nibbio reale è un rapace raggiunge una lunghezza di 60 cm ed ha una apertura alare tra i 160 e i 180 centimetri.

 

Le dimensioni dei nibbi hanno una consistenza medio grande.

 

E’ un rapace a coda forcuta lunga con colori più chiari.

 

E’ un uccello dalle ali molto lunghe e sottili, con un volo molto morbido e garbato.

 

Mentre plana ruota spesso la coda in varie direzioni.

 

I colori vanno tra il bruno – rosso scuro ed il marrone chiaro, negli individui giovani sono più chiari.

 

Il capo, di solito, è color grigiastro.

 

Le remigranti sotto le ali del falco sono opache, e vengono interrotte da una grande macchia bianca in corrispondenza delle primarie interne.

 

in volo

 

Distribuzione

E’ una specie europea, presente in tutto il vecchio continente, in Germania, Francia, Spagna.

 

Sparuti gruppi si avvistavano in nord Africa.

 

E’ rappresentativo di una fauna una sedentaria in Europa meridionale.

 

Mentre le popolazioni più settentrionali sono migratrici nell’area sud europea e di rado in Africa e Medio Oriente.

 

La maggior parte della popolazione di nibbi reali sverna nel territorio spagnolo.

 

In Italia è sedentario nidificante, migratore regolare, e svernante parziale.

 

Si contano all’incirca 300 coppie nidificanti in Italia peninsulare e nella zona della Basilicata.

 

habitat del nibbio

 

Habitat

Il nibbio si adatta molto ai climi caldi e umidi, ma si trova bene anche in condizioni più fredde e prive di correnti termiche.

 

In Italia, in particolare, nidifica da 0 a 600 metri di altitudine, in rari casi fino a mille metri.

 

Si alimenta in aree aperte dedite al pascolo o umide, e in terreni coltivati, e preferisce zone poco antropizzate.

 

I nibbi delle zone italiane frequentano campagne agricole a coltura estensiva, che disdegnano però prima della mietitura.

 

Momenti in cui l’alta vegetazione rende difficile individuare le prede.

 

La nidificazione avviene su alberi per lo più isolati, o a piccoli gruppi, utilizzandoli anche come posatoio.

 

alimentazione

 

Alimentazione

Tenace predatore il nibbio reale si nutre di carogne, rifiuti, lo si trova sempre più frequentemente, purtroppo, nei pressi di discariche.

 

Preferisce mammiferi come lepri e conigli, roditori, uccelli di taglia più piccola e caccia spesso senza posarsi per terra.

 

Non disdegna pesci ed insetti. Ricerca le prede volteggiando nel cielo, o in volo battuto a bassa quota.

 

Il numero di nibbio reale è attualmente molto ridotto nel Lazio, era estinto in Toscana dove man mano è stato reintrodotto, come anche da qualche anno nelle Marche.

 

In Sicilia è considerata l’unica specie di rapaci in declino.

 

 

In Basilicata, invece, tali volatili sono in incremento, circa 200 coppie nidificanti.

 

Inoltre va segnalato un aumento cospicuo degli esemplari svernanti, quasi 500.

 

Alcune coppie di nibbi sono state avvistate anche in Calabria, e sono distribuite nell’Alto Ionio, nella Valle del fiume Lao e del Marchesato, a sud.

 

Nel Parco del Pollino le zone nidificate sono l’Alto Tirreno cosentino, la Valle del Lao Mercure, del Sinni e la Val Sarmento.

 

La Basilicata è uno dei siti preferiti da questi esemplari, una regione poco antropizzata e con buona parte del territorio che si addice alle loro caratteristiche.

 

I nibbi sono ben visibili in tutta l’area, dalla Valle dell’Agri e del Basento, fino a sud dell’Appennino.

 

E si possono facilmente scorgere mentre volteggiano nei cieli tra Matera e la Murgia, e nella radure interne.

 

L’unico problema riscontrato negli ultimi tempi, per salvaguardia di questi fantastici predatori, consiste nella intensificazione di impianti eolici.

 

Un fattore limitante causa di morte durante il volo.

 

il verso del nibbio

Verso

Il verso del nibbio si distingue molto chiaramente.

 

Sono suoni simili a quelli della poiana. Somiglia quasi ad un miagolio.

 

Si può ascoltare nelle giornate terse e senza i classi rumori urbani.

 

Nelle terre libere delle colline materane succede spesso di sentire il suo fischio, acutizzato da stridii brevi sul finire del richiamo.

 

Basta alzare lo sguardo al cielo per accorgersi della sua sagoma che vola in alto alle proprie teste.